L’importanza della ricerca in rapporto alla normativa degli impianti in sovrappressione per filtri a prova di fumo
(“Kit di pressurizzazione” e “Sistemi filtri fumo”)
Innanzitutto è doveroso effettuare una precisazione in riferimento all’identificazione del prodotto; sarebbe errato riferirsi a una soluzione per la pressurizzazione dei locali filtro attraverso la dicitura “sistema filtro fumo”, in quanto, trattandosi di un impianto attivo, viene meno la definizione di “sistema”. Allo stesso modo è errato definirlo come “kit di pressurizzazione” o “kit di sovrappressione”, in quanto ciò presuppone l’adozione della soluzione in quanto “kit”, ossia unicum indivisibile, che nella definizione di “kit filtro fumo” va a perdere il concetto di progettabilità basata sulla specifica esigenza, riferendosi invece alla progettazione del filtro come all’adozione di una soluzione “a pacchetto”, risponde solo in parte alle eventuali criticità progettuali.
Tuttavia negli anni sono state adottate dagli addetti ai lavori e riportate nei capitolati d’appalto e in alcune schede tecniche le varie diciture sotto riportate:
“Sistema di pressurizzazione filtri a prova di fumo”
“Sistema filtri fumo”
“Sistema di pressurizzazione”
“Kit di pressurizzazione”
“Kit di sovrappressione”
“Kit filtro fumi”
Parlare della progettazione dei filtri fumo, nel panorama italiano nello specifico, può risultare impreciso e fuorviante. Alcune errate consuetudini legate a questa particolare soluzione sono ancora fortemente radicate, anche tra gli “addetti ai lavori” e i tecnici del settore (come già sopra riportato); si può senza dubbio parlare di filtri fumo come di una tematica dal dibattito vivace e dalla forte sperimentazione, anche e soprattutto in ragione delle numerose (e spesso errate) interpretazioni della normativa vigente.
Esseci S.r.l. porta avanti un lavoro di continua attenzione alla promozione della cultura dei SISTEMI DI PRESSURAZZAZIONE FILTRI FUMO, della ricerca, sperimentazione e confronto con le autorità di riferimento, lavoro che le ha permesso di sviluppare prodotti come il QSLAVE® PLCmicro e il QSLAVE® SM, che ad oggi rappresentano le migliori e più avanzate soluzioni disponibili sul mercato per la realizzazione dei filtri a prova di fumo in sovrappressione.
È bene ricordare che le soluzioni attualmente commercializzate come “sistemi filtri fumo” o “kit di pressurizzazione” spesso presentino delle criticità rispetto all’aderenza alla normativa di riferimento, come possono essere il rispetto della prescrizione sulla richiusura della porta di uscita dal locale filtro fumi a livello nazionale o il rispetto del “velocity criteria” a livello di normativa europea.
Queste prescrizioni, in ambito nazionale, vengono spesso poste in secondo piano e in molti casi non vengono affiancate da un’adeguata attività di ricerca e di sperimentazione. Questo rimane tuttavia un problema che coinvolge non solo le aziende produttrici o installatrici, ma anche e soprattutto i progettisti, le Direzioni Lavori e gli utenti finali che spesso preferiscono adottare questo o quell’altro prodotto ignorando i risvolti normativi nella loro interezza e basando la propria scelta principalmente su questioni di economicità o di brand. Va da sé che l’assenza di domanda di prodotti adeguati da parte della componente progettuale non stimoli l’innovazione volta alla produzione di dispositivi sempre migliori, ma la sola ottimizzazione dei processi volta all’economizzazione dei prodotti già disponibili. Questa politica non solo causa delle criticità a livello normativo, ma porta anche a un notevole danno economico se vista in una prospettiva a lungo termine che vedrà la necessità di adeguamento di tutti i cosiddetti “sistemi filtri fumo” attualmente non rispondenti alla normativa, con interventi che verosimilmente porterebbero all’integrazione o alla parziale sostituzione dell’impianto con uno rispondente alla normativa, prevedendo altrettanto verosimilmente un costo totale esponenziale rispetto alla spesa iniziale.
L’adozione già da subito di un prodotto di standard più elevato, invece (che nella realtà dei fatti è progettato in maggiore aderenza alla normativa rispetto ai suoi “corrispettivi” sul mercato), è una scelta che tutela, a fronte di una spesa di circa il 15% maggiore per l’impianto di pressurizzazione, dalla sostituzione forzosa di alcune componenti dell’impianto di sovrappressione.
Alcune di queste lacune a livello tecnologico vengono spesso, nel panorama italiano, considerate come accettabili, in quanto vengono considerati irrealizzabili alcuni dei punti della normativa di riferimento in relazione ai prodotti disponibili sul mercato. Un esempio a tal proposito è senza dubbio quello della richiusura automatica delle porte di uscita dal locale filtro fumi, specie per vani di volume ridotto. In ambienti adibiti a filtro fumi in cui vengono installati i tradizionali “kit di pressurizzazione” e “sistemi filtri fumo”, infatti, si verifica spesso la criticità relativa alla mancata richiusura delle porte di uscita dal filtro (quelle con apertura verso l’esterno). Questa inadempienza normativa (perché di inadempienza normativa si tratta) viene comunemente trascurata perché non esisteva una soluzione al problema. In questo caso, la ricerca e la sperimentazione hanno condotto la Esseci S.r.l. allo sviluppo e al brevetto del QSLAVE® SM, l’unico sistema specifico per la chiusura delle porte tagliafuoco dei locali filtri fumo. La lungimiranza e l’attenzione ai dettagli della Esseci S.r.l. è stata quella di non fossilizzarsi sui prodotti allora già presenti sul mercato, ma di investire tempo e risorse sullo sviluppo di un prodotto che si adattasse alla normativa, e non viceversa, come invece avviene per i prodotti di molti dei nostri competitor.
L’impegno di Esseci S.r.l. è caratterizzato anche dallo spirito di collaborazione e supporto agli enti competenti, testimoniato dall’attività di ricerca presso alcuni Centri, dove i prodotti della Esseci S.r.l. vengono attualmente utilizzati per test, misurazioni e nuove sperimentazioni.
Nonostante il panorama generale italiano sia ancora principalmente attestato sulle convenzioni di cui sopra, la direzione che si comincia ad intraprendere sia tra i progettisti, sia tra alcuni addetti ai lavori, sembra essere quella di una progettazione più virtuosa che mette ancora più al centro la sicurezza delle persone (che ricordiamo essere la nostra prima missione).
È molto interessante, e suggeriamo a questo proposito di leggere, l’articolo a firma dall’Ing. Piergiacomo Cancelliere del Centro Esperienze Ministero degli Interni Roma Capannelle che, soffermandosi in parte sulle problematiche sollevate dall’utilizzo di condotte tradizionali per i camini di ventilazione dei filtri fumo, osserva come ci siano ancora fondamentali passi da fare in direzione di una normazione efficace, e che
“Sarebbe auspicabile […] poter attivare un tavolo tecnico di normazione tecnica volontaria presso l’UNI […] La strada della normazione volontaria consentirebbe la revisione periodica del documento tecnico per la progettazione dei camini a servizio dei filtri a prova di fumo ed il conseguente aggiornamento continuo allo stato dell’arte delle metodologie di calcolo fluidodinamico e tecnologico”
[Cancelliere ing. P., I filtri a prova di fumo alla luce del Codice di Prevenzione Incendi, in “Antincendio”, giugno 2018]
Allo stesso modo, quello dei cosiddetti “sistemi filtri fumo” è un tema che deve essere caratterizzato da un confronto “attivo” nei confronti della normativa, intendendo la criticità come un problema a cui cercare una soluzione in modo propositivo, invece che essere intesa come un vincolo che, visti i limiti tecnici e tecnologici, può essere ignorato in tutto o in parte.