Soluzioni integrate capaci di rispondere alle esigenze di applicazioni. Ogni impianto ha caratteristiche e vantaggi specifici, e può essere configurato per adattarsi alle necessità di ogni ambiente.

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Il Locale Filtro fumi

Il Locale e gli Impianti Filtro Fumi

L’Impianto QSLAVE® SF e/o QSLAVE® PLCmicro è costituito dal Quadro di Comando (anche detto “Centrale”), la Cassa porta Accumulatori, il Pressurizzatore (carter contenente l’elettroventola), il Misuratore Differenziale di Pressione e la condotta per il trasporto dell’aria (in lamiera; EI, REI, calciosilicato, etc … ) adeguatamente dimensionata.

Il funzionamento dell’Impianto è assicurato, in assenza dell’alimentazione da rete, per un periodo di almeno 2 ore grazie ad appositi accumulatori.

La centrale può essere collegata a:

a) impianto di rivelazione antincendio convenzionale o analogico indirizzato

b) impianto di rivelazione incendio centralizzato e ad eventuali contatti magnetici di avviamento temporizzato del pressurizzatore dopo l’apertura delle porte;

c) impianto di attivazione localizzato e ad eventuali contatti magnetici di avviamento temporizzato del pressurizzatore dopo l’apertura delle porte;

d) pulsanti di attivazione manuali.

In caso di segnale antincendio dato dai rivelatori locali, dall’impianto di rivelazione e/o attivazione o dai pulsanti manuali antincendio, la Centrale agisce secondo la seguente logica:

  • impianto con porte antincendio normalmente aperte:
    • la Centrale diseccita gli elettromagneti posizionati sulle porte, richiudendole;
    • il temporizzatore ritarda l’attivazione del pressurizzatore fino a quando riceve il segnale di consenso da parte dei magnetini posizionati sulle ante delle porte normalmente aperte;
    • nel caso non riceva il consenso dai magnetini posizionati sulle ante, raggiunto il tempo preimpostato sul temporizzatore l’Impianto si attiva;
    • il pressurizzatore manda in sovrappressione la zona filtro fumi (Deltapfiltro ≥ 0,3 mbar).
  • Impianto con porte normalmente chiuse:
    • il pressurizzatore manda in sovrappressione la zona filtro fumi (Deltapfiltro ≥ 0,3 mbar).

In caso di segnale antincendio con black-out l’Impianto Filtro Fumi mantiene in sovrappressione (Deltapfiltro ≥ 0,3 mbar) la zona filtro fumi per almeno 120’(*) anche senza tensione di rete, impedendo che, durante l’esodo di emergenza, il fumo dell’incendio penetri nell’ambiente costituente la zona filtro fumi.

L’Impianto di Pressurizzazione manda in sovrappressione la zona filtro fumi aspirando aria non contaminata dall’esterno o da zona sicura a cielo aperto tramite una condotta di aspirazione aria.

La condotta di aspirazione aria può essere costituita da: una condotta circolare in lamiera o una condotta rettangolare in lamiera; Condotte EI 120′, condotte classificate UNI EN 1366-1/8/9

Si raccomanda di utilizzare condotte classificate in classe D o comunque prive di perdite aerauliche.

(*) test eseguito in condizioni reali dalla Esseci s.r.l. e certificato dall’Istituto Giordano

Tutte le componenti sotto indicate sono e/o possono essere necessarie per la realizzazione di un Locale Filtro Fumi in sovrappressione, combinandole adeguatamente tra di loro, secondo le necessità dell’edificio su cui si opera, permetteranno di raggiungere lo scopo della “messa in sovrappressione del locale filtro fumi”.

Impianto Filtro Fumi QSLAVE® SF / QSLAVE® PLCmicro

Misuratore Differenziale di Pressione.

Accessori per l’attivazione dell’Impianto Filtro Fumi (Attivazione manuale; Impianto di Rivelazione Centralizzato; Impianto di Rivelazione Localizzato).

Condotte di trasporto aria.

Sistema che garantisce la chiusura delle porte nel locale filtro (QSLAVE® SM/SV)

POSIZIONAMENTO: Il Pressurizzatore deve essere obbligatoriamente posizionato all’interno della zona filtro fumi ed il quadro di comando deve essere posizionato o all’interno del filtro stesso o al massimo, su espressa richiesta del progettista in zona considerata protetta. 

Considerare nel posizionamento del Pressurizzatore e del Quadro di Comando che la cordina che collega il Quadro di Comando ed il Pressurizzatore non dovrà essere più lunga di Mtl. 10,00.

– Si realizzi una linea di alimentazione dedicata, protetta in partenza da un interruttore magnetotermico-differenziale bipolare in modo da proteggere il sistema contro il corto circuito ed il guasto verso terra, avente le seguenti caratteristiche: portata 16 A – In = 0,03 A; Si garantisca che le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, siano in accordo con le norme di legge e di regolamento vigenti ed in particolare conformi:

– alle prescrizioni di autorità locali, comprese quelle dei VVF;

– alle prescrizioni e indicazioni della Società Distributrice di energia elettrica;

– alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).

– L’Impianto è previsto per installazioni in interni, non è ammessa una installazione all’aperto o in ambienti chiusi con umidità superiore al 70%;

– Il posizionamento dovrà essere al riparo da agenti atmosferici e/o impianti di spegnimento e da qualsiasi possibile fonte di danneggiamento;

– Utilizzo di porte antincendio certificate con guarnizione perimetrale in gomma per tenuta fumi freddi con telaio murato e sigillato nuove e/o efficienti;

– Pareti e solaio dell’ambiente della zona filtro fumi adeguatamente sigillato senza fenditure;

– Attraversamenti degli impianti adeguatamente sigillati senza fenditure con barriere antincendio a tenuta o certificate;

– Le porte tagliafuoco dovranno possedere la guarnizione fumi freddi secondo le disposizioni del costruttore, posizionate in modo da garantire la tenuta alle perdite aerauliche su tutti i lati di battuta dell’anta.

– Inoltre si raccomanda di realizzare porte con sezione uniforme nella battuta inferiore (battente piatto e non a scalino).

– Si raccomanda di realizzare zone filtro fumi di cubatura ridotta con lunghezza condotte le più brevi possibili, con percorso preferibilmente orizzontale o verticale limitando quanto più possibile le quantità di curve e riducendo, possibilmente ad una porta di accesso e ad una porta di uscita la zona filtro fumi.

– Nei locali con porte normalmente aperte o chiuse, si consiglia di dotare le porte con adeguato chiudiporta aereo certificato secondo Norma UNI EN1154 punto 5.2.18 specifico per porte antincendio e con serratore di finecorsa onde comprimere efficacemente la guarnizione della porta.

– Manutenzione, collaudo e/o controllo secondo normativa vigente, minimo semestrale (si consiglia trimestrale), con sostituzione annuale delle batterie a tampone, con annotazioni dell’avvenuto collaudo semestrale e/o sostituzioni sul registro di controllo e manutenzione dei presidi antincendio previsto dall’art. 5 D.P.R- n. 37 del 12/01/1998 comma 2 dell’impianto filtro fumi.

– Manutenzione, collaudo e/o controllo secondo normativa vigente, minimo semestrale, delle porte antincendio della zona filtro fumi con manutenzione delle stesse, come da D.M. del 10/03/1998 con annotazioni sul registro di controllo e manutenzioni dei presidi antincendio previsto dall’art. 5 D.P.R- n. 37 del 12/01/1998 comma 2 dell’impianto filtro fumi.

– Possibilità di inserimento sistema di temporizzazione (se presente viene espressamente specificato nell’offerta).

– All’interno della zona filtro non deve essere presente alcun carico di incendio.

Nell’affrontare la fattibilità e il dimensionamento di un Locale Filtro Fumo, può risultare comodo avvalersi di uno strumento che fornisca, in tempi ragionevolmente brevi, un dimensionamento di massima dell’impianto e della condotta di trasporto aria, rientrando nella cerchia di casi studio tipici adottati come riferimento.

Esseci S.r.l. viene incontro a questa specifica esigenza, tipica dei progettisti e degli addetti al settore commerciale, fornendo una soluzione completa, esaustiva e di facile consultazione; il materiale si compone di una tabella che racchiude alcuni dati dimensionali relativi a 144 casi studio idealtipici, che potranno essere facilmente assimilabili a filtri fumo ordinari in modo da restituire al cliente in tempi ridottissimi un primo dato dimensionale orientativo.

Di seguito le verifiche da effettuare prima del collaudo:

Prescrizioni e raccomandazioni

  • L’Impianto filtro fumi deve essere alimentato da almeno 48 ore;
  • L’impianto deve essere connesso all’alimentazione 230 V.c.a.;
  • L’impianto deve essere connesso alla centrale di rivelazione incendi (la quale deve essere ovviamente attiva altrimenti il sistema va in allarme : connessione NC);
  • Le porte tagliafuoco dovranno possedere la guarnizione fumi freddi secondo le disposizioni del costruttore, posizionate in modo da garantire la tenuta alle perdite aerauliche su tutti i lati di battuta dell’anta (GUARNIZIONE PERIMETRALE IN GOMMA PER TENUTA FUMI FREDDI);
  • Le porte antincendio devono essere correttamente installate secondo la “REGOLA DELL’ARTE”
  • INOLTRE SI RACCOMANDA DI REALIZZARE PORTE CON SEZIONE UNIFORME NELLA BATTUTA INFERIORE (BATTENTE PIATTO E NON A SCALINO).
  • Parte inferiore fessurazione massima 4-5 mm.;
  • Le porte antincendio devono essere prive di fessurazioni tra telaio e Muratura/Cartongesso/struttura portante e completamente sigillate (non devono esistere perdite aerauliche)
  • Pareti e solaio dell’ambiente della ZONA FILTRO FUMI ADEGUATAMENTE SIGILLATO SENZA FENDITURE;
  • Attraversamenti degli impianti adeguatamente sigillati senza fenditure con barriere antincendio a tenuta e certificate: (Solo sacchetti: presentano fessurazioni di attraversamento; Schiuma: presenta porosità a breve e lungo termiche quindi perdita aerauliche) si consiglia di sigillare sempre gli attraversamenti nella parte interna del locale filtro fumi con sigillante siliconico EI;
  • Nei locali con porte normalmente aperte o chiuse, si consiglia di dotare le porte con adeguato chiudiporta aereo certificato secondo Norma UNI EN1154 punto 5.2.18 specifico per porte antincendio e con serratore di finecorsa onde comprimere efficacemente la guarnizione della porta.

Fase di precollaudo

  • Verificare quanto indicato nelle prescrizioni e raccomandazioni
  • Chiudere tutte le porte ed attivare l’Impianto Filtro Fumi con uno dei seguenti metodi:
    • Utilizzando l’attivazione H24 all’interno del quadro (QSLAVE-SF) – da PLC attivare versione H24 (QSLAVE-PLCmicro)
    • Da centrale di rivelazione;
    • Da pulsante manuale di attivazione
  • Effettuare la taratura dell’impianto come da “Manuale d’installazione, uso e manutenzione” fornito;
    • Taratura Impianto con 1 Ventola
      • Taratura QSLAVE SF: 45-50Pa
      • Taratura QSLAVE PLCmicro
        • valore di lavoro: 40Pa
        • valore max. raggiunto: 70-75Pa
    • Taratura Impianto con 2 Ventole
      • Taratura QSLAVE SF2: 60-65Pa
      • Taratura QSLAVE PLCmicro2
        • valore di lavoro: 40Pa
        • valore minimo raggiunto: 60-65Pa
        • valore max. raggiunto: 70-75Pa
  • Leggere sul Misuratore Differenziale di Pressione la sovrappressione massima raggiunta, che dovrà rispettare i valori in riferimento alla taratura secondo i modelli in uso (vedi precedente)
  • VERIFICA BATTERIE A TAMPONE: Portare il portafusibile dove passa l’alimentazione della linea 220 V in posizione APERTA (a questo punto il pressurizzatore è attivo grazie alle batterie a tampone) verificando così il corretto funzionamento degli accumulatori
  • Disattivare l’allarme incendio
  • Simulazione della fase di esodo con Impianto Attivo verificando che l’Impianto funzioni correttamente; nel caso del QSLAVE® PLCmicro verificare che l’AUTOREGOLAZIONE risponda esattamente ai parametri di lavoro impostati.
  • Simulazione della fase di esodo con Impianto Attivo che durante il passaggio tutte le porte si richiudano correttamente; se così non fosse sarà necessario installare il Sistema QSLAVE® SM.
  • Se non si raggiunge la sovrappressione minima prescritta, verificare le prescrizioni e raccomandazioni , (paragrafo precedente), probabilmente non sono state rispettate.
  • Se si raggiungono i valori raccomandati il Locale Filtro Fumi e pronto per il Collaudo finale.

In caso di anomalie rimaniamo a Vs. disposizione per la eventuale risoluzione del problema e per l’assistenza necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo finale.

In caso di impianto di rivelazione centralizzato (collaudato separatamente) verificare che l’impianto si attivi a seguito dell’allarme incendio;

In caso di impianto di rivelazione localizzata, verificare che i rivelatori, la targa ottico-acustica e il pulsante manuale di attivazione funzionino correttamente, e che il quadro riceva efficacemente il segnale di allarme da quest’ultima attivando l’impianto;

Verificare la rispondenza alle prescrizioni e raccomandazioni per il precollaudo;

Procedere alle operazioni descritte nella sezione precedente, secondo paragrafo (“Attività da svolgere prima di effettuare un collaudo“, sezione “Indicazioni per il precollaudo“) e seguire la medesima procedura fino ad effettuare la prova di esodo e la relativa apertura delle porte del locale filtro;

PROVA DI SOVRAPPRESSIONE

Nel caso siano presenti filtri in numero sufficientemente elevato (a discrezione del progettista) il collaudo potrà essere effettuato procedendo a campione, scegliendo un numero di filtri congruo e tale da garantire, con una certa sicurezza, la rispondenza al collaudo della totalità dei filtri dell’edificio;

A impianto attivo, interrompere l’alimentazione a 220 V e verificare che l’impianto rimanga in funzione per i 120′ previsti, come da scheda tecnica; la tenuta degli accumulatori può essere monitorata tenendo traccia dei livelli di sovrappressione a intervalli di tempo regolari (comunque almeno ogni 30 minuti) e assicurandosi che il valore della sovrappressione non scenda mai al di sotto dei 30 Pascal, come da normativa; Se la prova di sovrappressione viene effettuata con un impianto QSLAVE® PLCmicro sarà possibile agire da PLC specificando la durata della prova e la frequenza delle misurazioni della sovrappressione, immagazzinando i dati di tutte le letture effettuate durante il collaudo; è comunque consigliato un riscontro personale ogni 30 minuti almeno;

Il valore della sovrappressione potrà essere letto tramite un apposito Misuratore Differenziale di Pressione.

In caso di anomalie rimaniamo a Vs. completa disposizione per l’eventuale risoluzione del problema e per l’assistenza necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo finale.

L’importanza della ricerca in rapporto alla normativa degli impianti in sovrappressione per filtri a prova di fumo
(“Kit di pressurizzazione” e “Sistemi filtri fumo”)

 

Innanzitutto è doveroso effettuare una precisazione in riferimento all’identificazione del prodotto; sarebbe errato riferirsi a una soluzione per la pressurizzazione dei locali filtro attraverso la dicitura “sistema filtro fumo”, in quanto, trattandosi di un impianto attivo, viene meno la definizione di “sistema”. Allo stesso modo è errato definirlo come “kit di pressurizzazione” o “kit di sovrappressione”, in quanto ciò presuppone l’adozione della soluzione in quanto “kit”, ossia unicum indivisibile, che nella definizione di “kit filtro fumo” va a perdere il concetto di progettabilità basata sulla specifica esigenza, riferendosi invece alla progettazione del filtro come all’adozione di una soluzione “a pacchetto”, risponde solo in parte alle eventuali criticità progettuali.
Tuttavia negli anni sono state adottate dagli addetti ai lavori e riportate nei capitolati d’appalto e in alcune schede tecniche le varie diciture sotto riportate:

“Sistema di pressurizzazione filtri a prova di fumo”
“Sistema filtri fumo”
“Sistema di pressurizzazione”
“Kit di pressurizzazione”
“Kit di sovrappressione”
“Kit filtro fumi”

Parlare della progettazione dei filtri fumo, nel panorama italiano nello specifico, può risultare impreciso e fuorviante. Alcune errate consuetudini legate a questa particolare soluzione sono ancora fortemente radicate, anche tra gli “addetti ai lavori” e i tecnici del settore (come già sopra riportato); si può senza dubbio parlare di filtri fumo come di una tematica dal dibattito vivace e dalla forte sperimentazione, anche e soprattutto in ragione delle numerose (e spesso errate) interpretazioni della normativa vigente.
Esseci S.r.l. porta avanti un lavoro di continua attenzione alla promozione della cultura dei SISTEMI DI PRESSURAZZAZIONE FILTRI FUMO, della ricerca, sperimentazione e confronto con le autorità di riferimento, lavoro che le ha permesso di sviluppare prodotti come il QSLAVE® PLCmicro e il QSLAVE® SM, che ad oggi rappresentano le migliori e più avanzate soluzioni disponibili sul mercato per la realizzazione dei filtri a prova di fumo in sovrappressione.
È bene ricordare che le soluzioni attualmente commercializzate come “sistemi filtri fumo” o “kit di pressurizzazione” spesso presentino delle criticità rispetto all’aderenza alla normativa di riferimento, come possono essere il rispetto della prescrizione sulla richiusura della porta di uscita dal locale filtro fumi a livello nazionale o il rispetto del “velocity criteria” a livello di normativa europea.

Queste prescrizioni, in ambito nazionale, vengono spesso poste in secondo piano e in molti casi non vengono affiancate da un’adeguata attività di ricerca e di sperimentazione. Questo rimane tuttavia un problema che coinvolge non solo le aziende produttrici o installatrici, ma anche e soprattutto i progettisti, le Direzioni Lavori e gli utenti finali che spesso preferiscono adottare questo o quell’altro prodotto ignorando i risvolti normativi nella loro interezza e basando la propria scelta principalmente su questioni di economicità o di brand. Va da sé che l’assenza di domanda di prodotti adeguati da parte della componente progettuale non stimoli l’innovazione volta alla produzione di dispositivi sempre migliori, ma la sola ottimizzazione dei processi volta all’economizzazione dei prodotti già disponibili. Questa politica non solo causa delle criticità a livello normativo, ma porta anche a un notevole danno economico se vista in una prospettiva a lungo termine che vedrà la necessità di adeguamento di tutti i cosiddetti “sistemi filtri fumo” attualmente non rispondenti alla normativa, con interventi che verosimilmente porterebbero all’integrazione o alla parziale sostituzione dell’impianto con uno rispondente alla normativa, prevedendo altrettanto verosimilmente un costo totale esponenziale rispetto alla spesa iniziale.
L’adozione già da subito di un prodotto di standard più elevato, invece (che nella realtà dei fatti è progettato in maggiore aderenza alla normativa rispetto ai suoi “corrispettivi” sul mercato), è una scelta che tutela, a fronte di una spesa di circa il 15% maggiore per l’impianto di pressurizzazione, dalla sostituzione forzosa di alcune componenti dell’impianto di sovrappressione.
Alcune di queste lacune a livello tecnologico vengono spesso, nel panorama italiano, considerate come accettabili, in quanto vengono considerati irrealizzabili alcuni dei punti della normativa di riferimento in relazione ai prodotti disponibili sul mercato. Un esempio a tal proposito è senza dubbio quello della richiusura automatica delle porte di uscita dal locale filtro fumi, specie per vani di volume ridotto. In ambienti adibiti a filtro fumi in cui vengono installati i tradizionali “kit di pressurizzazione” e “sistemi filtri fumo”, infatti, si verifica spesso la criticità relativa alla mancata richiusura delle porte di uscita dal filtro (quelle con apertura verso l’esterno). Questa inadempienza normativa (perché di inadempienza normativa si tratta) viene comunemente trascurata perché non esisteva una soluzione al problema. In questo caso, la ricerca e la sperimentazione hanno condotto la Esseci S.r.l. allo sviluppo e al brevetto del QSLAVE® SM, l’unico sistema specifico per la chiusura delle porte tagliafuoco dei locali filtri fumo. La lungimiranza e l’attenzione ai dettagli della Esseci S.r.l. è stata quella di non fossilizzarsi sui prodotti allora già presenti sul mercato, ma di investire tempo e risorse sullo sviluppo di un prodotto che si adattasse alla normativa, e non viceversa, come invece avviene per i prodotti di molti dei nostri competitor.

L’impegno di Esseci S.r.l. è caratterizzato anche dallo spirito di collaborazione e supporto agli enti competenti, testimoniato dall’attività di ricerca presso alcuni Centri, dove i prodotti della Esseci S.r.l. vengono attualmente utilizzati per test, misurazioni e nuove sperimentazioni.
Nonostante il panorama generale italiano sia ancora principalmente attestato sulle convenzioni di cui sopra, la direzione che si comincia ad intraprendere sia tra i progettisti, sia tra alcuni addetti ai lavori, sembra essere quella di una progettazione più virtuosa che mette ancora più al centro la sicurezza delle persone (che ricordiamo essere la nostra prima missione).
È molto interessante, e suggeriamo a questo proposito di leggere, l’articolo a firma dall’Ing. Piergiacomo Cancelliere del Centro Esperienze Ministero degli Interni Roma Capannelle che, soffermandosi in parte sulle problematiche sollevate dall’utilizzo di condotte tradizionali per i camini di ventilazione dei filtri fumo, osserva come ci siano ancora fondamentali passi da fare in direzione di una normazione efficace, e che

“Sarebbe auspicabile […] poter attivare un tavolo tecnico di normazione tecnica volontaria presso l’UNI […] La strada della normazione volontaria consentirebbe la revisione periodica del documento tecnico per la progettazione dei camini a servizio dei filtri a prova di fumo ed il conseguente aggiornamento continuo allo stato dell’arte delle metodologie di calcolo fluidodinamico e tecnologico”
[Cancelliere ing. P., I filtri a prova di fumo alla luce del Codice di Prevenzione Incendi, in “Antincendio”, giugno 2018]

Allo stesso modo, quello dei cosiddetti “sistemi filtri fumo” è un tema che deve essere caratterizzato da un confronto “attivo” nei confronti della normativa, intendendo la criticità come un problema a cui cercare una soluzione in modo propositivo, invece che essere intesa come un vincolo che, visti i limiti tecnici e tecnologici, può essere ignorato in tutto o in parte.

Ricerca e Normativa negli Impianti filtri fumo

L’importanza della ricerca in rapporto alla normativa degli impianti in sovrappressione per filtri a prova di fumo
(“Kit di pressurizzazione” e “Sistemi filtri fumo”)